L’agenzia formativa CEDIT si occupa di seguire molto corsi dedicati agli apprendisti aziendali, affiancandoli nelle ore di formazione obbligatoria. Tra i docenti per i corsi dell’area Pisa e Valdera troviamo Lorenzo Bugliesi, ingegnere gestionale, che aiuta i giovani lavoratori a entrare nel mondo dell’organizzazione aziendale e del problem solving, con consigli validi per tutti i settori.
Raccontaci da dove arriva la tua esperienza.
Vengo dal settore dell’ingegneria gestionale con laurea triennale a Pisa e specialistica al Politecnico di Milano. Negli anni ho avuto varie esperienze lavorative fin quando ho creato una società occupandomi di temi legati al management, problem solving, analisi economica aziendale, discipline nel settore dell’organizzazione aziendale e business plan.
Qual è il target dei corsi per apprendisti?
La platea è eterogenea, dall’apprendista nel settore immobiliare al metalmeccanico fino al farmaceutico, le skills tecniche sono settoriali e diverse. Si lavora su tematiche orizzontali e trasversali, discipline come il problem solving per inquadrare gli strumenti di risoluzione di problematiche aziendali, esteso a tematiche nella vita quotidiana, o per pianificare il raggiungimento degli obiettivi, una soft skill molto richiesta. In parallelo parliamo di sistemi economici, il ruolo delle famiglie, delle persone, delle aziende e dello Stato, come le dinamiche tra loro portino in direzioni diverse, parliamo di inflazione e deflazione, scambi economici oppure di disciplina del rapporto di lavoro. Tutti temi che esulano dal settore in cui uno va a lavorare.
Ci sono differenze tra i corsisti?
Due sono le grandi macroaree: diplomati e laureati. È un settore diverso dagli ITS in cui chi partecipa si è diplomato e decide di continuare la formazione. Lì c’è un approccio metodologico più totale da parte della studentessa o dello studente che si trovano ad affrontare un percorso altamente professionalizzante e molto più tecnico. Nel nostro caso la divisione è verticale, per settori, la fa da padrona la trasversalità. C’è differenza anche tra i corsisti, qualcuno ha nozioni di un certo livello, altri non le ha avute solo perché il percorso è stato diverso o ha iniziato molto presto. Quindi spetta al docente dire in che modo gestire la platea per portare tutti all’obiettivo finale.
Qual è il tuo modo di fare didattica?
Mi dedico da molti anni alla docenza facendola in parallelo all’attività nella mia azienda. In alcune discipline è proprio richiesto che gli insegnanti arrivino dal mondo del lavoro. Dal punto di vista metodologico ci sono state delle varianti: durante il Covid non c’erano lezioni in presenza ma online, con utilizzo di video. Provo sempre a modulare, evitare di parlare continuamente, alterno con dei video come se ci fossero ospiti durante le lezioni. Cerco di far fare esercizi pratici, per cui se spiego la swot analysis la faccio fare in classe spiegando in base alle persone stesse e all’obiettivo pratico. Si mischia la parte teorica con il pratico.
Qual è la reazione degli apprendisti alle tue lezioni?
La curiosità è tanta, soprattutto su discipline che dovrebbero essere affrontate alle superiori ma non lo sono, non c’è idea per esempio di come funzioni il sistema economico o della gestione finanziaria del risparmio. Per cui ci sono tante domande, chi ha la fortuna di avere dei soldi sul conto corrente magari vuol capire. Faccio spesso esempi di come si fa a comprare una casa, questo li porta alla realtà. Oppure parliamo di come il lavoro e l’ambiente economico circostante condizionino la nostra vita. Positivo il fatto che si vogliano comprendere determinate dinamiche. Molto dipende dalla persona che un’azienda ha selezionato e quindi è sua la responsabilità di chi ha scelto. Poi molto spesso i ragazzi mi dicono che certe cose fatte in aula dovrebbero essere fatte anche dai loro imprenditori, non di padronanza dei loro titolari. Non lo dicono come critica, ma perché c’è un ostacolo culturale e quindi non possono mettere in atto le conoscenze acquisite come dovrebbero. Può essere questo un ottimo spunto di lavoro.