CEDIT nel mese di marzo 2021 ha raggiunto un importante risultato nel settore autoriparazioni grazie alla collaborazione con Confartigianato Arezzo, assieme alla quale ha allestito un percorso per ottenere la qualifica di gommista dedicato agli imprenditori già attivi nei settori della meccatronica e della carrozzeria. Per capire cosa significa aver portato a termine questo percorso, abbiamo chiesto di fare un resoconto a Giacomo Magi, responsabile della federazione degli autoriparatori di Confartigianato Arezzo.
«Il corso – spiega Magi – è stato il punto di arrivo di una battaglia sindacale che è partita da esigenze specifiche degli imprenditori del comparto autoriparazione, che abbiamo condotto negli anni scorsi in Regione Toscana. L’evoluzione del mercato ha fatto sì che tantissime officine avessero la necessità di fornire ai propri clienti un servizio completo, capace di andare sia dall’attività di meccatronico fino a quella di carrozziere o di gommista. Questo ha determinato la necessità da parte di questi imprenditori di cercare di trovare delle soluzioni, nel rispetto della Legge, che potessero fare in modo di poter rifornire anche le qualifiche non possedute».
Da qui l’inizio di un percorso che ha portato alla realizzazione del corso. «La qualifica maggiormente richiesta dagli imprenditori era quella di gommista – prosegue – perché sarebbe andata a colmare le competenze principali del meccatronico. Il motivo della battaglia sindacale è motivato dal fatto per cui, grazie alla disponibilità della Regione, abbiamo trovato una formula e una strada per permettere anche agli imprenditori già attivi di poter ottenere la qualifica senza dover attuare il percorso previsto dalla Legge 122 che di fatto richiedeva un anno di lavoro all’interno di un’officina con la qualifica desiderata. Abbiamo trovato una strada, l’unico modo per andare a prevenire delle situazioni di potenziale illegittimità nello svolgere attività non previste».
Come è stato possibile garantire ai partecipanti di poter sostenere il percorso: «La soluzione – risponde Magi – permetteva agli imprenditori di poter partecipare a un corso sostenibile anche in termini di ore, che erano 105, e di poter svolgere un tirocinio presso un’azienda con la qualifica di gommisti per un periodo di 45 ore. Alla fine c’è stato un esame finale. Questa è stata una strada seria che ha permesso a 18 imprenditori aretini di implementare le loro capacità, ottenere una qualifica professionale che non avevano e riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato di fornire ai propri clienti un servizio completo e maggiormente qualificato, nel pieno rispetto della normativa».
Sicuramente c’è il margine per replicare l’esperienza. «C’era una forte esigenza di un’iniziativa di questo tipo, almeno nel territorio aretino – conclude il referente di Confartigianato – rispetto a 15-20 anni fa in cui c’era una forte specializzazione tra le officine, oggi per svariate ragioni c’è l’esigenza di fornire al cliente un servizio chiavi in mano e l’ottima risposta degli imprenditori testimonia questa esigenza. Una aspetto davvero importante è la trasparenza con cui gli imprenditori hanno voluto affrontare questo cammino, con principi sani di competizione sul mercato, ma alla luce del sole e senza trovare sotterfugi normativi. La Regione Toscana ha capito le nostre istanze trovando assieme a noi una modalità per procedere con un connubio perfetto. Stiamo cercando di capire se ci sono altre richieste, sicuramente di qui a pochi mesi saremo in grado di poterlo riproporre».