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Cambio al vertice del Cedit, l’agenzia di formazione di riferimento di Confartigianato Toscana. Il Centro si rinnova dopo che Giovan Battista Donati ha passato il testimone a una figura che porta con sé freschezza ed esperienza. Il nuovo presidente del Cedit è infatti Alessandro Corrieri, 45 anni, artigiano e socio della ditta Termoidraulica Corrieri Srl con sede a Massa e Cozzile, presidente di Confartigianato Imprese Pistoia. Con il nuovo mandato si punta a un essenziale “ringiovanimento” della struttura con un serie di obiettivi ben specifici, illustrati dal nuovo presidente in questa intervista.

Qual è lo spirito con cui si accinge a iniziare questo incarico?

Si tratta di una bella sfida. La formazione è uno di quegli argomenti i quali sia ora che nei prossimi anni diventeranno centrali rispetto alle attività delle aziende piccole e micro, a cui forniamo dei servizi. Ringrazio il presidente uscente, Giovan Battista Donati, per il lavoro egregio ed eccellente fatto fino a oggi nel suo mandato. Mi lascia una società veramente solida e ben gestita. L’eredità che lascia è pesante, il mio impegno sarà totalizzante per proseguire il lavoro svolto e portare la società a uno stato un po’ più evoluto affinché si diano sempre più risposte migliori alle aziende che hanno e avranno bisogno di formazione. Ovviamente i ringraziamenti vanno alla nostra direttrice, Laura Simoncini, alla responsabile dell’amministrazione Stefania Salvatici e a tutti i dipendenti per quanto fatto fino ad adesso.

Qual è il ruolo oggi della formazione e ciò che Cedit deve fare per promuoverla?

La formazione diventerà un obbligo se le aziende vorranno restare sul mercato, insieme alla digitalizzazione. L’aggiornamento delle imprese e dei loro lavoratori sarà centrale nella vita delle attività produttive, come espresso anche dal nuovo Premier Mario Draghi. Tutto quanto occorrerà alle aziende per la digitalizzazione, verso un’industria 4.0, la transizione ecologica, sono tutte prerogative che si basano su un aggiornamento continuo. Questa deve essere la nuova mission del Cedit: essendo diretta emanazione di un’associazione di categoria come Confartigianato Toscana c’è l’obbligo di dare delle indicazioni e linee guida a quelle che sono le aziende. Il compito è quello di fornire i supporti per progredire.

Nel contesto della pandemia da Covid-19, che ruolo assume la formazione professionale?

Veniamo da un anno difficile, in cui serviranno ancora altri mesi per tornare a una vita semi normale, per cui nel prossimo futuro dovremo impiegare il nostro tempo per riuscire a indirizzare e focalizzare le nostre proposte, facendo un ascolto dei territori e delle loro aziende, così da capire le reali esigenze e riuscire a far combaciare le linee provenienti da finanziamenti europei, statali e regionali, per dare informazioni e aggiornamento alle imprese. La cosa fondamentale è avere dialogo con gli imprenditori, capire le loro esigenze, fornendo delle linee guida: la nostra struttura è in grado di indirizzare le prospettive di formazione e finanziamento da recepire quindi unendo offerta e richiesta, erogando servizi per le aziende.

Cedit ha sempre avuto un ottimo rapporto con le scuole. Proseguirà questa tradizione?

Solitamente il rapporto tra artigianato e istituti tecnici è sempre stato forte e dovrà continuare a esserlo. Occorre creare una cultura capace di apprezzare il valore dell’artigianato, sgomberando anche il campo dai pregiudizi culturali su questo mondo. Oggi rappresentiamo un lavoro di altissimo livello e di qualità, in cui vengono richieste maestranze di un certo tipo. Deve passare questo messaggio, in modo da fornire agli istituti gli strumenti con cui i ragazzi possano affrontare con solide basi il passaggio al mondo del lavoro. Nostro compiti è anche indirizzare i canali in cui i ragazzi che escono dalle scuole possano esprimere le loro qualifiche: su questo aspetto dovremo investire, ci sono numeri e segnali sulle difficoltà della continuità aziendale, nel reperire la manodopera necessaria per soddisfare le esigenze del mercato.