Fra i percorsi che il Cedit offre ai propri corsisti c’è anche quello che aiuta a leggere una busta paga o capire il proprio contratto di lavoro. Ad accompagnare apprendisti e lavoratori è Francesca Bettini, commercialista, che per Cedit insegna disciplina generale nei rapporti di lavoro.
Qual è la sua esperienza professionale e come arriva al suo ruolo da formatrice?
Ho conseguito l’abilitazione da dottoressa commercialista nel 1994 e in pratica è da 30 anni che svolgo questo lavoro. Da sempre mi occupo quindi di buste paga; chi mi ha coinvolto in questo percorso ha individuato in me questa figura. Ho una vasta esperienza nella conoscenza delle leggi che riguardano il mondo delle assunzioni, dei rapporti di lavoro. Conoscendo bene queste dinamiche, cerco di trasmetterle a chi mi ascolta.
Quali sono le competenze di base che lei trasmette agli apprendisti?
Intanto parliamo un po’ del rapporto di lavoro in generale, da cosa è disciplinato, dei ruoli che hanno le parti (che sono poi il datore di lavoro e il lavoratore), del contratto di base che viene stipulato tra le due parti. Questo per quanto riguarda la parte teorica.
La cosa che interessa di più ai ragazzi è appunto imparare come e dove guardare le buste paga, riconoscere com’è disciplinato il proprio rapporto di lavoro, quali sono le leggi che li tutelano, e che tutelano il loro datore di lavoro. Acquisiscono le competenze anche per capire che non si è né sfruttati, né sfruttabili. I ragazzi si rendono conto che è giusto e corretto conoscere la legge per pretendere che vengano applicati i diritti che spettano loro nel mondo del lavoro, ma anche per riconoscere che il ruolo del datore e i suoi stessi diritti.
Qual è la platea degli apprendisti a cui lei e si rivolge? Qual è il tipo di pubblico con cui lei ha a che fare?
Sicuramente sono apprendisti, sia diplomati che laureati. Hanno bisogno di conoscere come si sviluppa il rapporto di lavoro, verificare che il livello applicato sia congruo alla mansione, saper individuare le ferie riconosciute.
Tutto quanto tutto quello che viene spiegato e detto durante le lezioni interessa tutti, perché sono coloro che non sanno leggere un cedolino paga – e tutti i lavoratori lo hanno -, ma anche anche persone che magari sono qualificate o hanno già esperienza.
Tutti possono avere le stesse problematiche, e a tutti consentiamo di capire come viene predisposto un contratto, secondo quali leggi viene sviluppato, cosa significano le trattenute. Sono tutte nozioni che consentono loro di apprendere qualcosa che gli servirà per tutta la vita lavorativa.
C’è una particolare metodologia nella sua maniera di fare didattica?
Di sicuro chi porta con sé la busta paga o il proprio contratto di lavoro è più interessato, perché nello specifico vede e verifica quello di cui stiamo parlando e lo applica al proprio caso. È un modo più proficuo per interagire e per seguire la spiegazione, perché viene suscitata la specifica curiosità sulla tutela dei loro diritti. Hanno maggiore coinvolgimento ogni volta chiedono qualcosa riguardo alle voci che compongono il cedolino.
Quindi un modo per rendere comprensibili argomenti che comunque sono molto settoriali è renderli concreti.
Parlando di soldi è un argomento che ci tocca tutti da vicino. Tutti sono abituati a guardare il netto, mentre pochi hanno conoscenza di come si sviluppa un cedolino, delle trattenute che vengono fatte e riguardo a questo c’è molto interesse quando ne parliamo.
Verificare se quello che gli viene corrisposto mensilmente è corretto, del livello attribuito e ciò che oggettivamente doveva essere riconosciuto. Insomma però ecco.
Un altro aspetto delle docenze è la poca consuetudine nell’avere davanti un commercialista: non è così consueto riuscire a parlarci direttamente, riuscire a parlare di busta paga, di quando e se si paga il 730, di chi è tenuto a farlo.