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Quali vantaggi offre la tecnologie al servizio dell’agricoltura? Il blog dell’agenzia formativa Cedit approfondisce questo tema assieme a Marco Napoli, ricercatore dell’Università degli Studi di Firenze, tra i protagonisti del corso “Coltivazione del frumento con tecniche di agricoltura di precisione” di scena a gennaio e febbraio 2021 in modalità online.

Qual è il punto focale di questo ciclo di incontri?

Negli ultimi anni ci siamo resi conto che c’è un gap tecnologico tra gli agricoltori e l’attuale tecnologia che è disponibile per agire di precisione. I sistemi di rilevamento dell’informazione, il remote sensing dato dal satellite o il proximal sensing utilizzando dei sensori, da montare direttamente sulla trattrice o negli strumenti a essa collegati, permettono all’agricoltore non soltanto la semplice guida parallela ma anche di dosare in maniera opportuna sia gli antiparassitari che i fertilizzanti e altri pesticidi come i diserbanti, in modo da ridurne la quantità distribuita nell’ambiente, i tempi e il costo macchina, ottimizzandone la gestione.

Qual è la situazione generale nel settore?

Il gap è molto ampio tra la tecnologie disponibile sul mercato e la capacità degli utenti di poter accedere a questo sistema, non tanto per il costo quanto per la mancanza di un diretto trasferimento. Vari fattori rendono negli Stati Uniti un accesso a queste tecnologie più fruibile. I costi non sono esorbitanti e i finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale puntano molto su queste tematiche. Tali risorse permettono alle aziende agricole di essere maggiormente competitive sul mercato in quanto tali strumenti possono perfezionare le tempistiche di distribuzione dei fertilizzanti, efficientandone l’uso.

Quali sono i messaggi da far passare durante questo corso?

Nel corso parleremo in particolar modo di cereali e del frumento, tenero e duro, e della gestione degli antiparassitari, in modo da ridurne i quantitativi di acquisto e l’ottimizzazione dell’uso del prodotto migliorando la resa finale, sia in termini qualitativi che quantitativi. Così si aumenta la qualità dell’ambiente riducendo i prodotti agrochimici. L’agricoltore è sempre in mezzo al campo e ha poco tempo a disposizione: ottimizzarlo con indicazioni su dove è meglio operare crea in lui un margine di scelta superiore e magari anche uno spazio per la socialità.

Al corso partecipa anche Fondazione Clima e Sostenibilità. Qual è il suo ruolo?

Fondazione Clima e Sostenibilità ha come obiettivo quello di trasferire l’innovazione all’interno di vari settori come artigianato e agricoltura, per portare un miglioramento della sostenibilità dell’ambiente in cui viviamo. Si cerca di ridurre gli impatti dell’attività umana sui cambiamenti climatici. Il fondatore fu il professor Giampiero Maracchi e negli anni la fondazione si è occupata di abbattimento delle emissioni nel contesto agricolo, del miglior uso dei fertilizzanti, di migliori passaggi macchina nell’utilizzo dei combustibili in agricoltura, eccetera. Nell’ambito di questo corso la fondazione presta persone e ausili tecnici per il trasferimento della conoscenza, occupandosi anche della parte organizzativa e del coordinamento.

Guarda l’intervista completa a Marco Napoli.