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Il ciclo di interviste relative ai borsisti “Mario Olla” del 2022 si conclude con Maria Carolina Bustamante, 27 anni, proveniente dall’Argentina e specializzata in promozione economica. Assieme al cugino Tomas Maria Riestra ha preso parte al progetto finanziato dalla Regione Toscana, che h permesso a un gruppo di giovani originari di questa terra di poter effettuare un periodo di stage internazionale. Bustamante ha potuto così lavorare per un periodo all’istituto di ricerca Irpet di Firenze e ha raccontato per CEDIT, soggetto erogatore del progetto, la sua esperienza in questa intervista.

Come sei venuta a conoscenza di questa opportunità?

Ho conosciuto la borsa Mario Olla tramite mia sorella, che l’ha fatta sette anni fa. Mio nonno ha fondato l’associazione dei Lucchesi nel Mondo a Cordoba in Argentina, noi ne facciamo parte e abbiamo sempre avuto il contatto con chi organizzava questa borsa in Italia.

Come si è svolto il tuo stage?

Il mio stage è stato all’Irpet, istituto di ricerca di programmazione economica. Il mio focus è stato un paper che ha chiesto la Regione Toscana per aggiornare la gestione dell’energia e capire quali possono essere le migliori politiche pubbliche. Io sono economista e avendo una laurea magistrale in politiche pubbliche me ne sono incaricata assieme a Sabrina Iommi, una ricercatrice molto brava di Irpet.

Qual è il giudizio che dai su questa esperienza all’Irpet?

Mi sono trovato molto bene. È stato diverso rispetto ad altre attività professionali fatte in Argentina, anche solo per la natura del team. Qui i compagni di lavoro hanno molta esperienza mentre di solito ero a contatto con persone più giovani, in stage, agli inizi della loro carriera. Per questo è stato un periodo molto prolifico, per esempio è stato formativo anche il “brake” di pausa caffè a metà mattina e dopo mezzogiorno: un momento davvero carino per fare squadra con i colleghi.

Come valuti il supporto di CEDIT?

Stefania Ermanno e Francesca Masselli ci hanno sempre fornito il loro supporto rispondendo a tutti i nostri quesiti. Ci siamo visti una volta al mese per la verifica ma ci siamo sempre sentite, per ogni dubbio o bisogno hanno sempre risposto. Le ringrazio molto per la loro attenzione su tutti gli aspetti.

Adesso ti chiediamo di parlarci delle tue origini toscane.

Mio nonno era originario di Viareggio e andava a Lucca tutti i weekend oltre che ad Altopascio. Con mio cugino Tomas Riestra, anche lui borsista Mario Olla, siamo andati a conoscere la Lucchesia, incontrando una cugina di mio nonno che vive a Viareggio. È stata un’esperienza bellissima quella di trovare parte della famiglia che non conoscevamo, è stata molto carina parlando di mio nonno e della sua esperienza in Italia.

Cosa ti porti in Argentina di questa esperienza?

L’Italia mi è piaciuta tantissimo e mi sento come a casa. Al ritorno in Argentina riporto un’altra cultura che è quella di mio nonno, avvertita sempre da piccola. Ho stretto amicizie con gli altri borsisti, con cui abbiamo condiviso un appartamento. Ho potuto sperimentare come si lavora in un istituto italiano di ricerca, con altri standard di precisione e di innovazione. Tutto è positivo di questa esperienza.

Quindi la consiglieresti?

Consiglierei l’esperienza senza dubbio, è una occasione unica per venire in Italia a fare un’esperienza, la terra degli avi, lavorando e quindi acquisendo una esperienza spendibile per il futuro, condividendo questo momento con altre persone che hanno la tua stessa intenzione. Una opportunità buonissima.