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Le borse di studio Mario Olla – finanziate da Regione Toscana e coordinate da Cedit – sono nate per consentire a ragazzi stranieri di origini toscane di affrontare delle esperienze formative e lavorative nella terra dei loro avi.
Regione Toscana, nell’ambito del progetto Giovanisì, finanzia attraverso il bando “Giovani Toscani nel mondo” promosso da Cedit (soggetto gestore), 20 borse di formazione professionale “Mario Olla” rivolte a giovani di origine toscana residenti all’estero tra i 18 e i 35 anni.
Le borse (10 da realizzarsi nel 2021 e 10 nel 2022) prevedono la realizzazione di percorsi formativi e di uno stage da svolgersi in un’azienda in Toscana operante in una serie di settori. Fra i giovani scelti, ci sarà anche un’attrice argentina, Clara Ines Veneroso, che arriverà a fine primavera a Firenze, dove inizierà a frequentare uno stage presso il centro di produzione culturale e artistica Fabbrica Europa, una realtà riconosciuta a livello nazionale e internazionale e ideatrice – tra le altre cose – di un Festival. Per conoscere Fabbrica Europa abbiamo contattato Marina Bistolfi, responsabile della formazione, che ha spiegato cosa fa Fabbrica Europa e come si è inserita all’interno del progetto Mario Olla.

Dottoressa Bistolfi, ci descriva Fabbrica Europa…

Il progetto Fabbrica Europa nasce nel 1994 e si costituisce come fondazione nel 2003. Abbiamo una dimensione internazionale, interdisciplinare e di ricerca; siamo noti principalmente per il Festival Fabbrica Europa, che esiste dal 1994 e che si svolgeva alla stazione Leopolda fino a due anni fa. Nel 2020 siamo stati tra i pochissimi ad avere il coraggio di confermare l’attività, seppur con tantissime limitazioni. Grazie ad un bando del Comune di Firenze abbiamo ottenuto in gestione per 10 anni una palazzina nel parco delle Cascine, dove facciamo base e lavoriamo per 365 giorni all’anno. In più nel 2016 siamo diventati ente di rilevanza regionale per le arti contemporanee.

Come siete venuti a contatto col progetto Mario Olla?

Non lo conoscevamo e non avevamo rapporti fino ad allora con Cedit. Attraverso Regione Toscana siamo venuti a contatto: finora i ragazzi coinvolti facevano riferimento ad altri settori (turismo, alimentare, moda ecc..) mentre per la prima volta parteciperà anche un’attrice argentina. Cedit ha così chiesto consiglio a Regione Toscana, che li ha rimandati a noi.

Come verrà strutturato questo stage?

È difficile pianificare, lo sappiamo dopo due anni frustranti. C’è grande disponibilità e apertura, vedremo come questa attrice potrà essere inserita in maniera elastica in base alle attività che avremo di volta in volta. Potrà seguire gli attori, scoprire come funziona un centro multidisciplinare e multiculturale, situato in un parco storico. Sarà un’esperienza interessante.

Come avete affrontato questi due anni di pandemia?

Speriamo di giungere ad una normalità anche migliore della precedente, perché la situazione attuale ci ha messo dinanzi a delle sfide a cui non abbiamo risposto nel migliore dei modi. Chi lavora nella creazione contemporanea ha una funzione importantissima ma spesso non riconosciuta: il nostro è un welfare dell’anima e la cultura e l’arte hanno un ruolo fondamentale in questo.

Di seguito è possibile vedere l’intervista integrale a Marina Bistolfi.