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Un pane toscano capace di poter varcare i confini nazionali ed essere un prodotto importante anche nell’export alimentare. A questo sta lavorando l’agenzia formativa Cedit che rientra tra i partner del progetto “Pane + Days GO”, guidato dal Consorzio Pane Toscano Dop. All’interno ci sono importanti soggetti come il Dagri (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze), il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa, la Fondazione Clima e Sostenibilità, gli agriturismi Baccoleno di Asciano e Palazzi del Papa di Pienza.

L’andamento del progetto può essere seguito anche sul web: esiste un sito internet dedicato (https://www.paneplusdays.it/) in cui sono presenti i resoconti degli eventi e tutti i dettagli dell’iniziativa, realizzata con il cofinanziamento FEASR del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana sottomisura 1.2 “Sostegno alle attività di dimostrazione e azioni di informazione”. Su Facebook c’è inoltre una pagina dedicata e su Youtube un canale presenta una serie di interviste video ai protagonisti dell’iniziativa.

«Si lavora sulle basi per la conservazione attraverso un metodo innovativo del prodotto “Pane Toscano DOP” – spiega il direttore del Consorzio di Promozione e Tutela, Roberto Pardini – per poterlo esportare laddove ci viene richiesto. La domanda da parte dei buyer è eccessiva rispetto alle nostre capacità. Le richieste sono pressanti per l’esportazione del nostro pane anche al di fuori dell’Europa. Questa ricerca che stiamo facendo ci garantirà un prodotto di una durata di 20-30 giorni e per il momento, se ci riuscissimo, sarebbe un elemento altamente qualificante per esportarlo all’interno dell’Europa. Ci auguriamo che con la collaborazione con i nostri partner come le università di Firenze e Pisa e tutti gli altri soggetti coinvolti si possa arrivare a breve al risultato di un pane conservato in atmosfera modificata ma con una qualifica che oggi sul mercato non esiste».