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Nerea Battauz è una ragazza argentina di 23 anni che si trova in Toscana perché ha ottenuto una borsa di studio del progetto promosso dalla Regione Toscana intitolato a Mario Olla dedicato agli italiani nel mondo.

Nerea ha affrontato un percorso lavorativo nell’ambito della grafica e del marketing, rafforzando alcune sue abilità in questo campo e imparando nuove mansioni, arricchendo così il proprio bagaglio lavorativo.

Come molti altri connazionali, Nerea ha approfittato dell’opportunità di questa borsa di studio per vivere un’esperienza personale in Toscana, godendo anche delle opportunità culturali che offre Firenze.
Anche grazie a Cedit e al coordinamento offerto dall’ente affinché borsisti e aziende possando trovare valide alternative per completarsi.

Da dove viene la tua famiglia toscana?

La mia famiglia toscana è originaria della provincia di Lucca, e più esattamente il mio avo era di Piazza al Serchio (LU).

Come sei venuta a conoscenza di questo progetto?

La mia mamma fa parte di un gruppo di toscani che costituiscono la Associazione ‘Dante Alighieri’ di Rafaela, il posto da cui provengo. Lei è stata informata di questo progetto, mi ha chiesto di partecipare e io, ovviamente, ne avevo voglia e in questo modo sono venuta a conoscere il progetto.

Qual è il percorso che stai facendo in Italia e di cosa ti stai occupando?

Adesso sono in una web agency, sto facendo graphic design e aiuto a curare la parte di immagine di questa azienda.

Puoi raccontarci la tua esperienza con questa azienda?

Innanzi tutto devo dire che mi sono trovata benissimo: la gente molto carina qui dentro; fin dal principio ho avuto tante cose da fare; ho iniziato a imparare un po’ di sviluppo web, di cui avevo delle basi, ma che qui ho approfondito.

Parli molto bene l’italiano: eri già stata in Italia in passato?

Ho vissuto a Pordenone dai 3 agli 11 anni, ho fatto le elementari qui e poi ci siamo trasferiti in Argentina.

Hai quindi avuto un’esperienza in Italia. Ma com’è viverci da adulta e come ti trovi a lavorare nel nostro Paese?

Io mi trovo benissimo, mi sento abbastanza italiana. Chiaro, sono argentina prima di tutto, però mi sento vicina agli italiani. Mi sono trovata molto bene, sono stati tutti molto molto gentili con me da tutte le parti, a lavoro come nei corsi che ho frequentato, come le persone che incontravo per strada. È stato tutto molto bello.

Dal punto di vista lavorativo ti senti cresciuta?

Sì. Ho potuto fare un’esperienza che mi è servita. È stata un’esperienza che mi ha arricchito.

Ti sentiresti di consigliarla in Argentina a qualche altra persona?

Certamente: chi abbia la possibilità di fare questa esperienza, non solo per la parte di crescita lavorativa, ma anche personale. Poi non è solo lavoro: siamo a Firenze, la capitale dell’arte e dell’architettura, ci sono un sacco di cose da fare e vedere. È un’esperienza molto interessante.