Una scuola di efficientamento energetico, che ha preso il nome di “PERFORMANCE”: gli studenti di due istituti tecnici di Prato (il Gramsci – Keynes e il Marconi) sono stati chiamati a migliorare le proprie competenze in ambito di efficientamento energetico grazie a un progetto finanziato dalla Regione Toscana e che ha visto il coinvolgimento di CEDIT, oltre che Confartigianato Prato, SATA Servizi Assistenza Tecnica per Artigiani Scrl, Estra Clima srl e SMIT Società Manutenzioni Installazioni Tecnologie di Giuliano Bassetti & C. Sas.
Il progetto ha coinvolto in tutto sei classi terze, tre per ogni scuola, per un totale di 120 studenti e 600 ore di didattica. L’obiettivo era quello di permettere agli studenti l’acquisizione di nuove competenze di base, trasversali e tecnico-specialistiche nell’ambito dell’efficientamento energetico, con unità formative che fanno riferimento alla figura 42 della Regione Toscana, vale a dire quella di “Tecnico della progettazione ed elaborazione di sistemi di risparmio energetico”. Per capire come è andata e come hanno reagito i ragazzi, abbiamo intervistato la professoressa Lucia Russo, coordinatrice del progetto per quanto riguarda il Gramsci – Keynes. Ad ascoltare la docente, gli spunti e i risultati sono molteplici.
Come il Gramsci-Keynes è stato coinvolto in questo progetto?
Come scuola stiamo sempre attenti ai vari bandi emanati da Regione e Ministero: già negli anni passati avevamo avuto l’occasione di collaborare sia con Cedit che col Marconi, quindi si tratta di un partenariato molto consolidato ed efficiente. Stavolta abbiamo colto l’occasione di impegnarci su un argomento importante e quanto mai attuale.
Come si è articolato il suo ruolo?
Ho seguito la parte di progettazione, soprattutto per quanto riguarda l’indirizzo CAT (ex geometri) del nostro istituto; poi approvato il progetto, l’ho seguito in tutta la fase organizzativa. C’è stata un’organizzazione importante con incontri, formazione teorica e pratica, in un contesto come quello del Covid che aggiungeva complessità e comportava lezioni a distanza (che non sono la stessa cosa di quelle in presenza). Poi con l’evolversi delle normative abbiamo potuto realizzare anche attività laboratoriali frontali tradizionali.
Il percorso come è stato strutturato?
L’obiettivo era avvicinare i ragazzi alle tematiche del risparmio energetico, in particolare per quanto riguarda gli immobili, prendendo anche spunto dalle normative sul 110%: sono stati coinvolti i ragazzi delle classi terze, studenti che si approcciavano alle materie d’indirizzo. Una scelta inusuale ma importante, così da mostrare sin da subito la complessità della professione del geometra, dalla burocrazia in poi. Sessanta ore erano di teoria, sei moduli da dieci ore su legislazione ambientale, economia, risorse rinnovabili e come si può conservare l’energia; poi ci sono state 40 ore di laboratorio, in presenza, con gli insegnanti delle scuole coinvolte. Ne è derivato un progetto di “riqualificazione” energetica della scuola, che speriamo venga utile nei prossimi anni.
Sarebbe molto bello se la scuola potesse godere di un progetto fatto dai propri studenti…
Assolutamente e non è la prima volta che accade. Il progetto è a disposizione della Provincia, se vuole. Devo ringraziare i colleghi del Marconi, le aziende coinvolte e Cedit, con la quale i contatti sono stati continui. E ovviamente i ragazzi.
Che feedback avete avuto dai ragazzi?
Positivi, più che soddisfacenti. Siamo rimasti molto contenti, nonostante la coincidenza col Covid ci abbia creato non pochi problemi. Il programma era complesso ma ce l’abbiamo fatta. I ragazzi hanno avuto un processo di crescita formativa, cercando di fornire delle basi in un momento di apprendimento importante nel loro percorso scolastico come è la classe terza.