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Enzo La Rosa, consulente strategico per le imprese affiliato al Murate Idea Park di Firenze, è uno dei docenti che terranno i seminari informativi e gli workshop del progetto Startupper 4.0, promosso da Cedit con il sostegno della Regione Toscana nei mesi di settembre e ottobre 2020. Lo abbiamo intervistato per capire i temi alla base del proprio intervento negli incontri, il cui calendario è disponibile cliccando qui.

Che differenze ci sono tra lo startupper e l’imprenditore classico?

Lo startupper è a livello statutario un imprenditore. La differenza dello startupper è legata al momento in cui la sua impresa si trova. Uno dei suoi punti fondamentali è il fatto per cui sui stesso sia la persona che realizza la propria idea. L’imprenditore come lo intendiamo solitamente è invece la persona che ha già realizzato la propria idea. La differenza sostanziale è nell’ambito del ciclo di vita in cui l’azienda dello startupper si trova.

Quali sono le basi imprescindibili per uno startupper?

Lo startupper deve avere un’idea del perché vuole portare avanti la propria impresa. Con l’esperienza del Murate Idea Park spesso ci accorgiamo che dietro a delle buone idee non c’è una forte motivazione. Gli startupper che avvia una impresa con l’idea di fare soldi sbagliano perché il concetto di guadagnare è genetico nell’ambito dell’imprenditoria. Il primo fondamento su cui lo startupper dovrebbe focalizzarsi è quale bisogno vado a soddisfare. Avere intercettato un bisogno significa avere già intercettato una nicchia di mercato su cui andare a riferirsi.

Cosa pensi del progetto di Cedit e della formazione in ambito imprenditoriale?

Uno degli aspetti fondamentali è favorire lo sviluppo della mentalità imprenditoriale. Questo in particolare per gli startupper, i quali hanno delle caratteristiche che li contraddistinguono da un imprenditore già avviato: spesso in Italia c’è un collegamento con le imprese di famiglia, in cui c’è già stato un percorso di formazione. La mentalità dell’imprenditore startupper è particolare, deve amare la sperimentazione e non temere il rischio del fallimento, considerato che c’è una media dell’80% delle start-up che non ottengono i risultati sperati. Bisogna avere molte capacità di superare gli ostacoli. Un buono startupper deve avere spirito di sacrificio e capacità di trovarsi i giusti compagni di viaggio, persone con cui confrontarsi. Realtà come Murate Idea Park o il percorso organizzato da Cedit permettono di incontrare altre realtà e allargare la propria rete di conoscenze.

Quali sono le caratteristiche del Murate Idea Park?

Murate Idea Park è un incubatore, ovvero un luogo dove alle start-up che entrano vengono messi a disposizione dei mentor, professionisti in differenti ambiti dalla comunicazione alla finanza, i quali accompagnano gratuitamente i giovani imprenditori a comprendere meglio come, dalla loro idea di impresa, si va a configurare una realtà imprenditoriale. Si va quindi a correggere il tiro su tutti gli aspetti di mancanza di consapevolezza di essere imprenditore.