Tomas Maria Riestra, 27 anni, viene dall’Argentina ed è specializzato in architettura e restauro architettonico. Da settembre a dicembre 2022 è stato in Toscana grazie alle borse di studio “Mario Olla”. Si tratta di una vera e propria opportunità offerta ai Toscani nel Mondo dalla Regione e lui non se l’è fatta scappare, come ha raccontato in questa intervista rilasciata a CEDIT, l’agenzia formativa di Confartigianato Toscana che ha seguito passo passo questi borsisti.
Come sei venuto a conoscenza di questa opportunità?
Mio nonno fondò a suo tempo l’associazione dei Lucchesi nel Mondo a Cordoba e mia madre, nata là, è sempre stata collegata con questo ambiente così da avere modo di conoscere questa borsa. Io vivo a Buenos Aires e lì ho conosciuto Andrea Spadoni, presidente dell’Associazione Culturale Toscana. Lui mi ha aiutato ad arrivare a partecipare al bando.
Di cosa ti sei occupato nel tuo stage in Toscana?
Ho lavorato allo studio Q-Bic di Firenze su due progetti. Uno riguarda un’abitazione a Castiglione della Pescaia da erigere in un terreno, noi abbiamo elaborato tre alternative da sottoporre al cliente. L’altro è un piccolo hotel a Castellare, di una dozzina di stanze, frutto della ristrutturazione di un palazzo antico.
Rispetto all’Argentina hai trovato delle differenze? Come ti sei trovato?
Mi sono trovato benissimo. Sì, esistono delle differenze nei modi di progettare in Italia e in Argentina. Abbiamo però avuto lo stesso sguardo sull’architettura, sia io che il mio capo. Per me significa un’esperienza bellissima, in cui ho imparato molte forme di costruzione che nel mio Paese non sono così diffuse. Una di queste è quella a “secco”, la quale presenta molti vantaggi rispetto alle modalità più tradizionali.
Parlaci adesso delle tue origini.
Mio bisnonno Elias Baldaccini ha origini di Altopascio. Sono stato là con mia cugina a conoscere il paese, piccolo e bellissimo, quasi magico.
Come vi siete trovati con CEDIT?
Benissimo. Stefania Ermanno e Francesca Masselli ci hanno aiutato per ogni necessità. Averle al nostro fianco è stata una garanzia in un Paese dove non viviamo.
Come prosegue adesso il tuo percorso professionale?
Sto lavorando su una torre in progettazione a Barcellona. Mi piacerebbe tantissimo tornare in Italia per nuove esperienze professionali. Qui l’architettura è bellissima e ci sono tante opportunità legate alle ristrutturazioni. Un giorno tornerò qua sicuramente.
Consiglieresti la tua esperienza?
Direi di sì, l’esperienza in Italia mi ha insegnato tante cose. Lavorare in un altro Paese rappresenta un’opportunità unica. Si impara un mestiere ma si perfeziona anche la lingua italiana, si conosce la cultura toscana. Sono stati tre mesi bellissimi.